Buonasera Davide.
Capisco molto bene la tua curiosità, all'inizio della mia terapia, passavo le notti con un pulsossimetro attaccato al dito, con capacità di registrare dati per tutta la notte. È molto interessante perché ti permette di verificare l'efficacia della terapia con cpap. Con il tempo questa curiosità si è affievolita perché è prevalsa la necessità di dormire senza troppi "fastidi" e, una volta che la terapia con cpap è stabilizzata ed efficace, il saturimetro non ha più alcuna rilevanza.
Il controllo "serio" della saturazione si esegue con l'emogasanalisi, con un prelievo del sangue arterioso di solito eseguito al polso (qualche volta può essere anche doloroso purtroppo, dipende dall'esperienza di chi lo esegue).
Per la scelta tra le due impostazioni, anche questo è un discorso relativo. Con la prima opzione, hai la possibilità di rilevare ogni minima variazione della SpO2 ma aumenta anche il rischio di errori causati da false letture che a volte capitano. Con la seconda opzione, grazie al riferimento alla media degli ultimi 10 punti più alti negli ultimi 5 minuti, ti metti al riparo dalle false letture ottenendo un grafico meno "agitato".
Mi fa piacere aver trovato un compagno d'avventura ancor più curioso di me, fra qualche anno avrai così tanta consapevolezza sull'OSAS che potrai aiutare tanti altri amici del forum. Personalmente, ti suggerisco di vivere con più leggerezza tutto quello che stai per affrontare, parlo per esperienza personale ma sono certo che continuerai su questa strada per molto tempo...
Buon sonno,
Pipo