ARGOMENTO: notti senza sogni

una delle caratteristiche del malato di OSAS, è la mancanza o quasi di un mondo onirico notturno. in pochi ci fanno caso, ma chi soffre di OSAS molti difficilmente raggiunge quella fase del sonno nella quale si sogna,per via dei ripetuti microrisvegli che il cervello ordina per evitare soffocamenti completi. poi la capacità di sognare del malato è direttamente proporzionale all'indice AHI diagnosticato: più è alto, più si hanno apnee e meno si sognerà.
è un aspetto che pochi considerano.

Confermo che da quando uso la CPAP ho iniziato a ricordare i miei sogni quasi tutti i giorni mentre prima erano casi rarissimi.
Immagino che tutto questo abbia una sua importanza anche dal punto di vista psicologico.

rispolvero questo topic che purtroppo ha avuto solo la replica di Pipo, per integrarlo. due chiacchere informali con uno specialista delle malattie del sonno mi hanno confermato quanto detto da Pipo; le apnee limitano o addirittura azzerano (dipende dall'AHI) le possibilità per un malato OSAS di sognare. ma soprattutto il fatto in sé di non sognare causa stress psicologico non indifferente.
sarebbe davvero interessante approfondire questo aspetto della ns patologia e la sua "aggravante" onirica.

L'argomento credo sia particolarmente importante, molto più di quanto si possa credere. Non sono affatto esperto ma pare che il problema sia legato al raggiungimento della fase REM ed anche alla sua durata. Di solito si ragiunge una fase REM ogni circa 90 minuti di sonno ininterrotto ma chi ha apnee non trattate, subisce frequenti microrisvegli che compromettono fino ad impedirne il raggiungimento, le fasi REM. Mi fermo qui perchè potrei solo aggiungere fesserie, ma se qualcuno ne sa qualcosa in più, concordo con Cricco75 che questo sia un argomento molto importante.

Grazie Cricco per aver condiviso il mio invito ad una maggiore attività.

Ciao,
Pipo

riprendendo il tema, mi piacerebbe capire una cosa; ok, con la cpap il ritmo del sonno è normale quindi si toccano tutte le fasi fra cui anche quella nel quale si sogna( e che invece con le apnee è negata). ho notato che , in quelle notti ove non utilizzo la cpap, mi accade spesso di ricordare i sogni fatti, quindi ergo di averli fatti. questa cosa mi fa riflettere ulteriormente su un concetto poco gradito ai più, soprattutto ai dottori. un malato di OSAS lo è di default, ok, ma può non sviluppare i sintomi ogni notte, nella stessa maniera, con gli stessi tempi , con le stesse intensità. nel mio caso, considerando anche la questione sogni, ho notato che alcuni risvegli dopo che non ho utilizzato la cpap, non sono carichi dei tipici effetti: mal di testa, mal di gola, sonnolenza diurna, ecc. la maggior parte onestamente si, sono tipiche della nottata zeppa di apnee e russamenti, ma alcune volte no.

Penso che la risposta giusta sia che, almeno nel tuo caso, le apnee siano dovute si ad un disturbo fisico, ma provocato, o almeno accentuato, dalla posizione in cui dormi e questo ti da la variabilità delle nottate.
Io proverei a vedere o cercare di ricordare in che posizione ti addormenti o ti svegli, oppure, visto i costi attuali, metterei una telecamera per controllare i movimenti durante la notte.
Può essere una prova interessante da vedere.
Per quanto mi riguarda, riposo così bene con la CPAP che non esistono le notti senza.

Ciao

Antonio