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ARGOMENTO: Sfiato e condensa

Sfiato e condensa 9 Anni 3 Mesi ago #833

  • pickwick
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Ad una mia conoscente è stato fatto fare un periodo di 3 mesi (Giugno,Luglio e Agosto) di prove CPAP in cui ogni settimana l'ospedale le dava una macchina diversa. Per sopperire nel frattempo sino a consegna della macchina definitiva ne ha avuto una Resmed S9 che non ha mai dato problemi. Arrivata la sua dalla ASL, è andato tutto bene sino a fine Ottobre, per poi cominciare da metà Novembre a fare condensa,ovvero ristagno di acqua, misurata sino a circa 5 cm nel tubo.Si è provato di tutto, dalla diminuizione della temperatura dell'umidifictore, sino allo spegnimento dello stesso e succedeva comunque. Le è stata data di nuovo la S9 per qualche giorno per fare delle prove e a metà Dicembre, quando cioè faceva qui a Milano più freddo e più umido, anche la S9 ha dato gli stessi problemi, al che sono squillati i campanelli di allarme, perchè sia la sua, una Respironics serie M60, che la mia, Resmed S9, sono due ventilatori che non sanno cosa sia la condensa. Mi è vento il pensiero dell'umidità nella camera da letto, confermato dal fatto che si è scoperto dietro l'armadio un punto di muffa, e quindi ho suggerito l'uso di un deumidificatore, cosa questa, che ha eliminato il problema.
Per quanto riguarda l'inizio del lavoro del ventilatore o l'essere a metà della sua durata, le cose non cambiano. Prova con un deumidificatore nella stanza, posizionato vicino alla CPAP (anche a terra) e vedi cosa succede. Ve ne sono in commercio alcuni che non costano più di 10 euro. Il discorso del tubo riscaldato, per i ventilatori per cui è previsto, ha come differenza il fatto che la resistenza che scalda l'aria è quasi all'altezza dello snodo della maschera (tipo quello per le Resmed S9) e quindi scalda a quell'altezza l'aria che arriva al naso, passando o meno dall'umidificatore. In ogni caso se una persona, senza saperlo, dorme in una stanza dove vi è un alto tasso di umidità, si forma condensa sia che si usi o meno l'umidificatore della CPAP, al contrario in alcuni casi è addirittura possibile che proprio con l'umidificatore aumenti la possibilità di creare condensa.
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Sfiato e condensa 9 Anni 3 Mesi ago #834

  • vanfranco
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Per Marzio
ti indico alcuni link del prodotto che ho accennato per quanto riguarda i kit universali per il riscaldamento del tubo.
www.cityofsleep.com/product/hybernite-cp...iversal-heated-tube/
www.cpapxchange.com/ROC2300-hybernite-ra...eated-cpap-tube.html
blog.cpap.co.uk/2011/05/universal-heated...p-humidifier-rainout
www.cpapdiscountstore.com/catalog/hybern...bing-kit-p-3997.html
www.sleepzone.com.au/7999/Australia-Inte...ation/15617/product/
Prima di spendere soldi inutilmente prova a mettere attorno al tubo un minimo di coibentazione (un panno di cotone va benissimo), costa poco, non ha bisogno di nessun tipo di energia supplementare, non fa casino, male che vada ti ritrovi al punto che sei adesso, e poi dopo, puoi provare altre soluzioni, se ne ha tutto il tempo, fidati.

Per Antonio69
Ottimo se hai la camera già umida è inutile aggiungere altra acqua lascia la bacinella dell'umidificatore con l'acqua, se poi non ti ritrovi con la gola secca va bene altrimenti accendi l'umidificatore è solo una questione di benessere. Come consigliato a Marzio prova a coibentare con un panno il tubo, in ebay comunque si trovano a pochi euro dei tubi di tela con cerniera o anche senza fatti apposta.
Non pensate che siano fatti di chissà che materiale tecnologico è solo tela sintetica.





Poi pensando ulteriormente alla dinamica dell'utilizzo delle nostre CPAP ho notato che comunque una parte di condensa che si forma nel tubo deriva anche dal nostro respiro cioè quando espiriamo la nostra aria oltre che essere addizionata dell'anidride carbonica nel suo ritorno all'esterno del nostro corpo viene addizionata ulteriormente di umidità (chi non ha provato a far appannare un vetro alitandoci sopra) e questa aria una buona parte esce per i forellini della maschera ma una parte ritorna indietro nel tubo (ritagliate una strisciolina di plastica sottile, tipo quello di una busta di plastica, e incastratela sul raccordo del tubo e la mascherina in modo che possa muoversi avanti e indietro all'interno del tubo tipo una bandierina, e poi vedete) quindi abbiamo vapore acqueo che si condensa sulla parte di tubo che è anche la parte più fredda e il pasticcio è servito, respiro dopo respiro se il tubo fa un'ansa verso il basso ci ritroviamo il tubo pieno di acqua e poi è un po come il cane che si morde la coda umidificatore che aggiunge acqua, nel tubo acqua che arriva da nostro corpo e alla fine abbiamo un esubero di umidità che continua a sommarsi.

Consiglio poi di acquistare un igrometro, che non costa un'esagerazione, non serve l'ultimo ritrovato tecnologico, ma uno che ci indichi se abbiamo un'umidità relativa dell'aria alta o bassa e regolarci di conseguenza la nostra CPAP.
D'altronde se fa freddo cosa facciamo accendiamo il riscaldamento e se fa caldo lo spegniamo perché non dobbiamo fare lo stesso per quanto riguarda l'umidità se è già presente nell'aria è inutile aggiungerne e se è bassa l'aggiungiamo, accendendo l'umidificatore della CPAP e regolarlo in base alle nostre necessità.

Per Pickwick
faccio fatica a seguirti in questi ultimi due post mi dici che i problemi di condensa si sono risolti spegnendo l'umidificatore e aggiungendo un deumidificatore e fin qui mi trovi perfettamente d'accordo poi mi dici che qua da noi e in mezzo mondo l'umidificatore è inutile e si può spegnere e anche qui mi trovi d'accordo, ma poi mi dici che se ho una CPAP con con umidificatore devo per forza utilizzarlo indipendentemente da qualsiasi situazione io mi trovo e non al minimo.
Scusa allora se la tua automobile fa i 200 Km/h anche se non serve andare a quella velocità tu ci devi andare per forza?
Forse ti sfugge appunto che le CPAP che noi abbiamo al loro interno non hanno un sensore di umidità ma solo di temperatura e solo su quello che il processore si basa per fare le sue regolazioni che poi sono dei parametri di norma, con delle tabelle di funzionamento prestabilite, e quindi in certe situazioni possono essere sbagliati, e lasciano la possibilità di una regolazione autonoma perché se cosi non fosse l'avrebbero bloccata come quella della pressione di esercizio invece lasciano al paziente la piena libertà di regolazione in base alle sue esigenze di COMFORT che in alcuni casi può avere una regolazione minima o una regolazione massima.
Quello che non riesco a capire è perché vuoi utilizzare a tutti i costi l'umidificatore anche quando non serve?
Guarda che livello minimo non vuol dire minor comfort e massimo, massimo comfort.

Magari un giorno faranno delle CPAP che si autoregoleranno anche in base all'umidità ma comunque dovrà esserci una regolazione perché a me può piacere un'aria con temperatura minore e più secca e a te una temperatura più alta e umida che però può portare ad una maggiore condensazione con tutti gli effetti positivi o negativi del caso, l'importante è sapere cosa succede a modificare qualsiasi regolazione di qualsiasi apparecchiatura elettronica e trarne i giusti benefici capendo soprattutto cosa si è fatto.
O forse c'e' già come postato qualche mese fa da Aldo in Caspita che macchina
www.easybreathe.com/blog/new-product-airsense-10-resmed/

Cordialmente
Franco.
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Sfiato e condensa 9 Anni 3 Mesi ago #835

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Vedo di spiegarmi meglio su tutto: io personalmente dormo da oltre 20 anni con una maschera nasale e ho dormito nelle più diverse condizioni e situazioni climatiche possibili, senza mai e giuro mai, avere avuto una sola volta della condensa o un problema simile. Io personalmente non uso quasi mai l'umidificatore, forse se succede, viene utilizzato un paio di volte l'anno. Non ne ho bisogno, in quanto nonostante tutto ho una buona umidità nella stanza da letto anche quando fuori non è così.Come presidente dell'associazione, sono venuto a contatto negli ultimi 15 anni con tutti i problemi relativi all'utilizzo dell'umidificatore presentati dai pazienti stessi e mi sono reso conto di quali essi siano. Parlando con chi produce i ventilatori CPAP e non con chi li vende, è risultato chiaro che tutti i ventilatori in commercio che hanno un umidifcatore con vaschetta contenente acqua e una piastra riscaldante, lavorano da zero a trenta gradi di temperatura massima, ovvero che l'apparecchio in questione è costruito in modo tale che PUO' E DEVE lavorare anche al massimo della temperatura possibile senza problemi. La scelta della temperatura è assolutamente soggettiva, in quanto sono molte le persono che lamentano di avere "aria fredda" sul viso, quando in realtà la differenza tra quella che respiriamo senza maschera e quella con, è solo nel fatto che dal ventilatore arriva "spinta" da una certa pressione e che sul viso arriva più aria rispetto al respiro senza maschera. Il fatto che un ventilatore debba o sia costruito per lavorare anche al massimo della temperatura possibile di riscladamento dell'umidificatore è un dato di fatto, e negli ultimi due anni, in diverse regioni italiane, in abitazioni popolari e con riscaldamento centralizzato, così come in molte private con riscaldamento autonomo, si sono verificate variazioni climatiche che hanno portato alla formazione non di condensa, ma di vero e proprio ristagno di acqua nel tubo di collegamento. Nella maggior parte dei casi, il rpoblema è stato risolto con l'utilizzo di un deumidificatore ambientale e una differente areazione della camera da letto, migliorando così la situazione del sonno e della condensa per queste persone. Quello che trovo inconcepibile è che se una persona chiama il tecnico della ditta fornitrice e spiega il problema, si sente rispondere di "abbassare la temperatura dell'umidificatore al minimo", "di spegnere l'umidificatore", "di mettervi meno acqua","di non usarlo proprio", tutte risposte che servono ad evitare l'uscita del tecnico stesso e che sicuramente NON servono al paziente, e che in se sono inutili.
Il concetto è semplice, ovvero se ho un ventilatore serio che ha un umidificatore e nel suo libretto leggo che posso portare la temperatura dell'acqua sino a trenta gradi per avere un maggiore sollievo dall'aria fredda, questo ventilatore DEVE poter lavorare in questa condizione SENZA PROBLEMI. Usare una "temperatura" più o meno alta è soggettivo e non significa che "se un'auto è fatta per andare a 200kmh bisogna per forza andare a quella velocità"?Con un auto magari anche no, ma con un umidificatore magari si.
Coloro che usano o che hanno un ventilatore che prevede l'utilizzo di un tubo con la resistenza elettrica per scaldare l'aria a livello di maschera, questo problema non lo hanno e in caso contrario è di natura totalmente diversa. Anche coprire il tubo con un panno, tenerlo sotto le coperte, oppure ricoprirlo con un tubo di tela, può soggettivamente essere utile, ma non risolve il problema dell'umidità esterna, presente nella stanza e non può e non deve influire sulla possibilità di usare l'umidificatore al massimo della sua temperatura.
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Sfiato e condensa 9 Anni 3 Mesi ago #836

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E' inutile, se non vuoi capire io non sono in grado di spiegartelo, chiedi ad un qualsiasi insegnante di fisica, e fatti spiegare come funziona la storia dell'umidità in funzione della temperatura e della pressione e poi un giorno ne riparleremo.

Non voglio incasinarti la vita ma guarda che l'aria che respiri attraverso la CPAP la senti più fredda perché è sotto pressione e quindi quando arriva nella maschera si espande e diventa più fredda sottrae calore aumentando ulteriormente ancora di più la storia della condensa.

Negli altri post non ho fatto menzione della pressione per non complicare ulteriormente i discorsi ma comunque influisce anche lei sul fattore della formazione della condensa, se riesci anziché andare da chi assembla le CPAP che oltre ad infilare due viti inserire quattro spine e vedere se si accende la lucina e poi venderle (altrimenti cosa ci fanno .... la trippa per gatti?) vai da chi le progetta, li sicuramente sapranno darti spiegazioni corrette sull'umidità.

Cordialmente
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proprio per la posizione che ricopro all'interno dell'associazione qui in Italia e di ciò che ho fatto a suo tempo in Germania, io parlo e tratto con i produttori delle CPAP, non coi rivenditori e attraverso i produttori, dialogo quando si presentano problemi seri con chi progetta questi ventilatori, in quanto sono poi loro che possono apportare eventuali modifiche ai modelli di ventilatori, sulla base dei difetti riscontrati dai pazienti e delle eventuali proposte fatte.
Il discorso della fisica, così come quello dell'aria fredda, della pressione e dell'espansione della stessa, non l'ho mai messo in dubbio, non lo faccio ora e non lo metterò mai in discussione, ma nonostante ciò, ribadisco che oltre venti anni di esperienza personale e non con i più svariati modelli di CPAP (il mio primo ventilatore era in verticale, circa 60 cm di altezza, che una volta acceso dava l'impressione di essere a bordo di un aereo non insonorizzato), non ci sono mai stati problemi di condensa, sia a livello di "qualche goccia" sia a livello di "ristagno di qualche cm di acqua nel tubo", come sta invece avvenendo attualmente, per lo meno a Milano.
Dire che in parte la causa è da ricercare nel tipo di clima che abbiamo avuto tra Novembre e fine Dicembre non è tanto errato, visto l'altissimo tasso di umidità esterna, il basso funzionamento dei riscaldamenti centralizzati, ma soprattutto la presenza in molte camere da letto di molta umidità. In 8 casi su dieci degli ultimi due mesi, il problema è stato risolto con l'utilizzo di un deumidificatore ambientale, sino al punto che i vari tipi di condensa sono spariti del tutto, per cui nasce da questa realtà la domanda su cosa o quanto centri in questi casi la fisica o le leggi fisiche. Tutto qui. Ci tengo a precisare che non ho la pretesa ne l'arroganza di voler avere ragione a tutti i costi e che tutto quello scritto sino ad ora da me, non è mai stato un attacco diretto alla tua persona o un volerti insultare o non prenderti in considerazione, ma sono solo state parole che nascono dall'esperienza diretta con i pazienti che manifestano dei problemi, che spesso e volentieri nemmeno i tecnici delle ditte fornitrici riescono a risolvere, proponendo soluzioni del tutto inaccettabili e fuori da ogni concetto logico, quando invece basta del buon senso e un pò più di ragionamento sulle cose.
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Io la storia la chiudo qua mi sono stufato di ripetere le stesse cose in modo diverso ma alla fine non posso farci niente, mi rammarico e mi dispiace solo per quelle povere persone che prima di fare delle operazioni semplici ed economiche vanno a spendere dei soldi inutilmente per degli elettrodomestici che non servono, nel senso che sicuramente risolveranno il problema ma il problema poteva essere risolto in altro modo.
Come dici tu, cito la tua frase, "quando invece basta del buon senso e un po più di ragionamento sulle cose."

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